giovani tromboni
In the age of Umbilicus
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giovanitromboni@fozzdances.com

Soffitta:
giovani tromboni

è un ossimoro apparente che ho trovato in un vecchio scritto di Italo Calvino, rimanendone conquistato. Io un po' mi ci riconosco (mi dà il destro per sentenziare), ciascuno poi ci si specchi quanto crede. Grazie a Google, ho poi scoperto che la definizione appariva già in una lettera di Mario Luzi a Giorgio Caproni. Correva l'anno 1959.

31.1.03

Verminaio
Si è fatto un gran parlare del worm che ha messo in ginocchio mezzo mondo e le Poste, universalmente noto come SQL Slammer ma talvolta indicato come Sapphire Worm; solo la stampa italiana, chissà perché, l'ha ribattezzato SQ Hell, nome indubbiamente più suggestivo, ma fuorviante per chi cerca informazioni sulle contromisure da adottare. Ora facciamo come i francesi, chiamiamo le cose a modo nostro.

Io ho preferito non leggere nulla fino all'arrivo dell'ultimo Risks, la newsletter che ho già raccomandato, sia perché è una fonte attendibile, sia perché non uso roba Microsoft.
Gli amici di Redmond hanno un bel dire "Eh, ma noi avevamo messo fuori una patch da quel dì", mentre si scopre che:
a) loro stessi non l'avevano applicata;
b) la storia della patch non è esattamente come la mettono loro.

C'è poi un divertente comunicato parametrico, valido per ogni stagione, virale o anellide che sia.

Sentenziato da Vic | 13:07
30.1.03

Psiriasi
Ieri sera, a Otto e mezzo, sedeva Gianni De Michelis.
Stasera, medesimo sgabello, Margherita Boniver.
Si fa affidamento sullo sciopero dei Craxi.

Sentenziato da Vic | 20:59
29.1.03

Oltre la forumizzazione
Si noti come citando un noto blogger, se ne venga immediatamente citati di rimando. Dai nostri decennali esperimenti sui meccanismi della comunicazione telematica, risulta trattarsi di riflesso condizionato, conosciuto altrimenti come del cane di Pablog. Che ovviamente si chiamava Fuffi.

N.B. ho avuto una giornata pesante.

Sentenziato da Vic | 23:39
28.1.03

Equivoci
Traggo dai Consigli di lettura del wittgenstein di oggi: «Parla di Ferrara nei giorni delle rese dei conti. "Mai come in queste pagine spicca l'opportunismo di tanti italiani benpensanti", dice la quarta di copertina.»
Ci ho messo qualche secondo a capire che si parlava della città, quella dei Finzi Contini.

Sentenziato da Vic | 11:28

Dime quann-ndo
EmmeBi si produce in una articolata disamina degli orari di lettura e scrittura dei blog, al solo fine di arrivare alla cruciale domanda: "ma quando dorme Gianluca Neri?"

E' esattamente quanto mi chiedevo anch'io, da quando mi son reso conto che la foto che compare in basso a sinistra su GNUeconomy non è una giffona fissa che lo ritrae in posa di fronte a uno schermo, ma la still image di una webcam aggiornata ogni quindici secondi.

Primo pensiero agghiacciante, vedendo l'occhio spento increspare appena l'incarnato azzurrino: "Dio mio, a quest'ora è ancora di fronte a un monitor".
Secondo pensiero agghiacciante: "Se lo sto guardando, anch'io sono di fronte a un monitor. Anch'io sono azzurrino".
Dunque Gianluca Neri non è un'entità umana, è semplicemente l'immagine riflessa di tutti noi, che si materializza nel momento stesso in cui riceve il nostro sguardo.

Riflessione a parte sul tema della privacy, di grande attualità dopo il mistero del Mac senziente di Fabbioeffiamma. Io sarò ossessionato dal non voler apparire se non a chi conosco, ma la continua epifania di un angolo di casa Neri mi sembra indiscreta: mentre scrivevo, è entrata in scena una seconda figura, che suppongo abbia somministrato al nostro il bacio della buona notte. Ho chiuso la finestra mormorando "Scusate...", come quando irrompi distrattamente in un bagno già occupato.

Sentenziato da Vic | 00:16
27.1.03

Ce l'ho sulla punta della lingua
Ieri, a pranzo, è saltata fuori una storia che ho pensato "questa la scrivo subito sul blog". Oh, riuscissi a ricordarmela.

Il senso di frustrazione che sto provando getta per me nuova luce sui vari decaloghi, corollari di Murphy, ecc. dedicati di recente ai blogger (o blogster?), e che avevo letto sorridendo, con una punta di superiore distacco.

Meno male che il sempre puntuale Granieri di Blog Notes interviene a razionalizzare questi sentimenti, riportando la suddivisione della categoria blogghifera in cacciatori, tessitori, sciamani ed altri, elaborata su [falso idillio].

Il mio sforzo tassonomico si era fermato ad individuare la funzione di filtro, o rassegna stampa, dei blog che vengono classificati più suggestivamente come "cacciatori". Ma era un mese fa, ancor giovine e ingenuo lo scrivente. Nel 2003, speravo di aver detto una parola definitiva citando un paio di pittori, e un m'hanno cahato. Ora cerco di rifarci, parafrasando Forrest Gump (uno che aveva comprato azioni Apple, quando ancora non esistevano) e affermo: Blog is as blog does. Tié.

Sentenziato da Vic | 19:58
26.1.03

Mon oncle d'Amerique
Nicola, su Giallo diVino, riporta un tagliente giudizio a proposito dello Zio d'America, storico locale romano all'angolo di piazza Talenti.
Tutto vero, ma un po' di background ci vuole: lo Zio nasce come pizzeria, e faceva una pizza buonissima.

Io ci ho passato praticamente ogni singolo sabato sera dei bizzarri anni ottanta, prendendo le pizze "a portar via" (peggio ancora: "da asporto"), o mangiandola lì. Con diecimila lire esatte prendevi due capricciose e una bottiglia di CocaCola da un litro, della più buona, quella in vetro. Si soffriva un po' il caldo, perché il forno era in vista e il locale assimilabile ad un lungo corridoio, ma nell'attesa avevi modo di abbronzarti pure d'inverno. Se invece ti sedevi, con la buona stagione potevi godere dei tavolinetti all'aperto sul retro, in uno spazio molto simile ai vicoletti laterali dei film americani, quelli dove ti aggrediscono buttandoti poi su un cumulo di rifiuti. Ma a parte il sentore latente di minzioni assortite, non si stava male.

Talvolta a impastare la pizza trovavi il proprietario, un omone dai capelli bianchi e gli occhi azzurri tipo Diego Cugia gonfiato, poi c'era un cameriere da Hollywood Party che ogni tanto spariva dietro a una porta e ne emergeva rubizzo emettendo metano dalla bocca, e l'altro cameriere piccolino, impomatato e coi baffetti che una volta mi inseguì sul marciapiede sostenendo che avevo lasciato la mancia sul tavolo e poi me l'ero ripresa.

All'incirca agli albori dei frenetici anni novanta, quando il sabato sera lo passavo ormai attaccato a un modem succhiando sofficini freddi e bevendo CocaCola da litroemezzo in PET, ci fu una trasformazione: chiuse la pizzeria, il locale fu ristrutturato e trasformato in "Lo Stil Novo", un centro enogastronomico con qualche pretesa, il tutto sotto l'egida di un ancora sconosciuto Gianfranco Vissani. Che comunque non ne fa cenno nella sua biografia.

Quanto a Vissani, segnalo la presenza della versione on line dei fascicoli La grande cucina di G.V.: forse se ne vergognerà, ma all'opera contribuì anche Alessio Bragadini (quello maltrattato ingiustamente da Gianluca Neri) con uno scriptone in Perl, durante i venti minuti in cui fu mio collega.

Sentenziato da Vic | 14:05
23.1.03

De terga
Ora ditemi voi la differenza che corre tra "profumo di pulito" e "pulito profumato". Oggi, al supermercato, sono rimasto assorto in meditazione quattro minuti di fronte allo scaffale dei detersivi. C'è un prodotto che si chiama Spuma di Sciampagna. Già il nome basterebbe a giustificare l'invasione dell'Iraq, fosse opera di Saddam, tanto che pure Google mi chiede timido e speranzoso "Did you mean: spuma di campagna?". No, proprio di sciampagna si parla: io ho scritto talvolta "sciampagnino" così per darmi arie da ironico, ma non arrivo a farne un prodotto casalingo.

Il motivo della meditazione, però, sta nel fatto che ti trovi di fronte due boccioni identici, tranne che uno ha il tappo azzurro e uno verdolino; e sull'etichetta, uno recita "profumo di pulito" e l'altro "pulito profumato". Se speri nell'aiuto di internet, stai fresco: contavo che la comparazione su dooyoo svelasse l'arcano, e invece state a sentire: "la confezione base è riconoscibile dal tappo di colore blu". E l'altra? "ha un bellissimo tappo verde". Veramente bellissimo, devo ammettere.

Però c'è di più: "la confezione è particolarmente pratica da maneggiare: è un flacone in plastica con una comoda presa nella parte superiore al centro del flacone così che può essere preso comodamente da qualunque posizione ci si trovi". A parte che abbiamo di fronte un normalissimo boccione con maniglia, ma l'essere comodamente presi in qualunque posizione ci si trovi è fortemente evocativo di situazioni che al momento non riesco a focalizzare.

Alla fine prevale il metodo scientifico: lettura degli ingredienti.
Tappo blu, profumo di pulito, sottotitolo olio essenziale di citronella: ci mettono il CYMBOPOGON NARDUS.
Tappo verde (bellissimo), pulito profumato, sottotitolo erbe provenzali: ci spremono l'EUCALYPTUS GLOBULUS.

Ho comprato il solito Cif.
Ha un profumo che non mi piace, ma posso assumere qualsiasi posizione senza dovermi preoccupare troppo.

Sentenziato da Vic | 00:53

Lord of the O-rings
Non si può credere quanto sia difficile, in una cittadina tutto sommato popolosa come Roma, trovare un dannato o-ring del diametro di circa mezzo centimetro. Ho una piastra Aiwa che dopo vent'anni di onorato servizio sento capace di dare ancora il meglio di sé, non fosse per quello stronzissimo gommino incotennito e poi sgretolato. Il bastardello (sto leggendo un libro che dice spesso "il bastardello") ha il compito di trasmettere il moto da una puleggia a un'altra quando premi "Play". Prima l'incotennimento ha cominciato a causare uno slittamento saltuario, e un conseguente macinamento del nastro; poi lo sgretolamento ha fermato i giochi del tutto. Mi sono ritrovato a costruire o-ring su misura partendo da guarnizioni per rubinetti, lavorando di taglierino e superattak; a cercare di limitare lo slittamento incidendo microscopici battistrada su una strisciolina di gomma nera; a ribassarne la sezione, in origine cilindrica, per aumentare la superficie di contatto. Mi sarei anche rotto i coglioni, ormai: domani vado a prendere una Nakamichi usata da un amico.

Sentenziato da Vic | 00:25

Abbiamo deciso così
M'era rimasta in canna da qualche giorno, ma non riesco a farmene una ragione: "E' That's all right di Elvis Presley la canzone che più di ogni altra ha cambiato il mondo". Mica per Elvis, ma per il fatto che si possano fare titoli così, apoditticamente, su "la canzone che ha cambiato il mondo". E chi l'ha deciso? Un gruppo di giornalisti musicali per una rivista inglese. Ma allora è una classifica soggettiva, una cosa alla High Fidelity, roba da arte del nastrone. Poi l'articolo lo dice pure. C'è da avercela allora coi titolisti, gente misteriosa che in passato anche a me ha fatto del male. "Le chiavi del dialogo tra mille terminali", ma come si fa.

A proposito di titolisti, in morte di Michele Tito (nomen omen) mi sono imbattuto in un articolo di Gigi Moncalvo che, a parte stillare veleno su Piero Ottone (Wonderbrass) quand'era ancora lucido, illustra bene il dietro le quinte di un titolo importante.

Sentenziato da Vic | 00:10
18.1.03

My Mac & Me
Visto che elegantemente Wittgenstein e Il posto di Antonio non ne fanno menzione, mi permetto io di segnalare la conversazione tra Luca Sofri e Antonio Dini su Macity, dove si scopre che L. è più smanettone di quanto faccia apparire, qual è il suo parco hardware, e che non si lascia tentare dalle blandizie della tv.

Ah, se poi i diretti interessati faranno menzione dell'intervista, io non ho detto niente riguardo all'eleganza, eh...

Sentenziato da Vic | 22:28
16.1.03

La sicurezza degli armadietti
Non ho grande amore per la disinvoltura ostentata negli spogliatoi dal popolo delle palestre. Ma questo può essere un problema mio, di pudicizia. Meno soggettiva è l'osservazione nata dalla frequentazione, pressoché accidentale, di una palestra molto più costosa di quanto mi potrei permettere. Che brutta gente.

Dico brutta nel senso... vabbe', faccio qualche esempio.

Voci transitanti:
"Allora, poi hai preso la [modello x di Mercedes da ottantamila euro]?"
"Ma no, alla fine ho preso la [modello y di BMW da novantamila euro]"

Maturo professionista in loden e giovane professionista in Fay:
"Su cosa ti stai orientando?"
"Io preferisco la chirurgia, c'è quel brivido, in certi momenti hai paura, è bello"
[...]
"Tieni conto che è meglio lavorare così, tu manco sai chi ci hai sotto, operi, ti pagano e finisce lì. Se hai il paziente fisso gli fai un'otturazione, un lavoretto da due lire, e quello ti rompe i coglioni per anni per qualsiasi stronzata gli succede"
[...]
"Io tengo questi corsi, fai un salto sul mio sito e vedi, poi ne parliamo".

Omino in stile Danny De Vito, mentre si infila i calzini, più altro tizio nascosto dallo sportello dell'armadietto:
"Perché io arrivo tranquillo al sottosegretario, poi lui me da' retta, tranquillo"
"Ma lui è... ?"
"Sì, sì, prima stava coi pitipì*, mò sta coi putipù* [* sigle varie di ex-DC], ma nun te preoccupa' che è dei nostri"

Muscolato biondo con tatuaggio girobicipite e irritante frangetta alla Filippo Facci, alla volta di altri muscolati:
"Ahò, ma c'eri in curva domenica?"
"Eccerto, l'avemo fatti neri. Vincere, e vinceremo! [canticchiando]"
"Eh eh..."
"Aspe', ma chi lo diceva? Nun era quello? E' na cifra di tempo che nun risento i dischi"

Completato il quadretto, la notizia è che a Hong Kong una catena di palestre ha vietato l'uso di videotelefonini (o meglio fototelefonini) all'interno degli spogliatoi. Motivi di privacy. A Roma, basta ed avanza l'audio.

La storia è segnalata dalla mailing list/newsgroup chiamata Risks, Forum on Risks to the Public in Computers and Related Systems, una lettura che consiglio a tutti. A volte va un po' sull'ipertecnico, ma è comunque sempre istruttiva. Altre info qua.

Sentenziato da Vic | 15:45
15.1.03

La sicurezza dei cadetti
Sono tutti d'accordo sui danni fatti dai sindacati, sulla maggiore flessibilità necessaria nei rapporti di lavoro, eccetera: poi per i propri figli si vorrebbe ad ogni costo il posto fisso.

N.B. cadetto, oltre al significato "figlio maschio non primogenito", è locuzione interrogativa frequente dalle mie parti avite (val di Cecina), quando non si è compreso quanto pronunciato dall'interlocutore.

Sentenziato da Vic | 16:58

Synchronicity
Per quanto possa giocare l'incertezza del futuro, non prevedo per me una carriera di freddurista. Solo che ci sono rimasto un po' male leggendo su Italians che qualcun altro ha ordinato - come feci io febbricitante una gelida sera del 1991 in un locale di via Umberto Biancamano - una tachipirinha ghiacciata. Quasi nessuno rise, e io ci cascai: fossi stato più furbo, mi ci sarei fatto ricco. O no?

Sentenziato da Vic | 16:30

Etichette
Conformemente alla vigente moda di semplificare qualsiasi concetto secondo un'ottica binaria (on/off), in modo che anche i detentori di singolo neurone abbiano modo di comprendere, si appiccica spesso l'etichetta di antiamericano a questo o quello. Io ho difficoltà con l'adesivo, e quindi non riesco ad appiccicare nulla a questo sito. Graficamente, il gioco delle permutazioni di pattern e colori mi diverte molto, ha quel gradevole retrogusto di arte pop e concettuale (Wahrol, Lichtenstein, Lewitt, quelli lì). Concettuale quanto si vuole, ma di immediata godibilità per il mio solitario neurone.

Sentenziato da Vic | 16:12
13.1.03

Titolismi e tempismi
Leggo tra le news: "Roma, Berlusconi incontra premier Nano". Ci ho messo qualche secondo a capire che si parlava di due persone distinte. Il secondo viene dall'Albania.
Questi scherzi me li fa spesso il televideo: quando fu eletto Bruti Liberati, il nuovo presidente dell'Anm, era facile dai titoli preoccuparsi per la scarcerazione dei maniaci sessuali.

Oggi Bruti Liberati (ormai ho capito chi è) dice che la Costituzione è a rischio. Il Riformista non è d'accordo, ma io non so ancora perché. "Il testo completo dell'articolo sarà disponibile dalle ore 17:00". Le 17 sono passate da un pezzo, ma il sito è ancora molto abbottonato. Il Foglio almeno ha puntato la sveglia su mezzogiorno: pochi, maledetti e subito.

Sentenziato da Vic | 23:32

Radiofania
Sul manifesto di ieri (on line oggi, e per circa una settimana ancora, in Chips & Salsa) Franco Carlini fa un paio di riflessioni - non particolarmente originali, ma di opportuna lettura - su come il rapporto con la tecnologia sia più articolato e ricco di sfumature di quanto molti approcci tecnoentusiastici o celolunghisti vogliano far credere.

Gli articoli di Franco mi piacciono perché, oltre a parlare di cose che conosce, è piuttosto schierato ma mai aprioristicamente ideologico. Questa settimana lo si può ascoltare come conduttore su RadioTre, dalle 11:00 alle 11:30, per Radio3 Scienza. Con la trasmissione hanno a che fare Claudia Di Giorgio e Rossella Panarese, anche loro della vecchia squadra di Duemila, Tecniche e strategie per il futuro, roba di otto anni fa, una delle esperienze lavorative più appassionanti (e fumose, nel senso materiale del termine) che io abbia fatto.

Aggiunta: visto che si parla di Carlini, oggi ha scritto anche questo, sul Barbiere della Sera.

Sentenziato da Vic | 17:32

Dice a me?
Lo spam non mi infastidiva troppo, una manciata di mail che arrivavano tutte in blocco nottetempo, riconoscibilissime dall'oggetto. Increase your penis, Viagra on line, baldanzosamente non mi sentivo affatto colpito. Un Enlarge your breast mi ha fatto al più sorridere. Poi di fronte a Almost 40? oppure Losing hair? si è insinuato l'atroce sospetto: mi hanno profilato.

Negli ultimi tempi l'ondata crescente di marea si era ritirata, ma da un paio di giorni, saranno le fasi lunari, è ripresa alla grande. Si parla molto dell'efficacia di varie filosofie anti-spam e relativi sistemi, peer-to-peer collaborativi, filtri baynesiani o pseudo-baynesiani, eccetera. Ho trovato questo articolo di Paul Graham interessante e abbastanza esaustivo.

Sentenziato da Vic | 13:03
12.1.03

Sedici e rotti anni fa
Ci sono giorni che hai un vitale bisogno di bella musica: oggi è uno di quei giorni, così dopo molto tempo ho rimesso su Transition di Peter Erskine. Il CD, della Denon, suona molto bene per vari motivi: oltre a Erskine ci sono John Abercrombie e Marc Johnson, che già fanno un trio ben rodato, Joe Lovano che ancora era una promessa, come pure Vince Mendoza autore di molti pezzi, Bob Mintzer, Kenny Werner e Don Grolnick, nome noto a chi ha frequentato Steely Dan e dintorni; e poi, come logico aspettarsi dalla Denon, è un DDD direct-to-2-track digital recording.

Il fatto di registrare in diretta ha imposto l'utilizzo di sequencer per pilotare qualche synth (ottobre 1986, erano i tempi del DX-7 Yamaha della Korg DDD-1). Nelle note si dice:
"On this tune, as with the others employing sequenced synthesizers, we used the Apple(tm) Macintosh(tm) computer, along with the Southworth Total Music System software."
Anche Ivano Fossati in quel periodo ("La piannnnn-nn-ta del te'") annotava orgoglioso l'utilizzo di un Mac. Gli altri già dicevano "Il Mac è morto".

Erskine è il migliore batterista che abbia mai ascoltato. Anni fa venne al teatro Olimpico col menzionato trio, e fece un intero assolo strisciando semplicemente le spazzole sul rullante: c'era più ritmo e tensione in quel fschhhh-kschhhh-zzzshhh che in dieci assoli di drummer ipercinetici. Nel mio personale dizionario, in quell'occasione ho aggiornato la definizione di "lezione di stile".

Sentenziato da Vic | 16:10

Prima la buona o prima la cattiva?
Homepage di Repubblica.it:
è morto a 53 anni Maurice Gibb dei Bee Gees, il fratello bruttino e pelato ma non quello bruttissimo, insomma uno dei due che stavano un passo indietro a quello alto pieno di capelli, pettorali villosi e catene d'oro;
hanno accusato di pedofilia Pete Townshend degli Who, perché ha usato la sua carta di credito per accedere a certi siti;
il governatore dell'Illinois, nel suo ultimo giorno di mandato, come critica al sistema ha graziato i 156 condannati a morte dello stato, ed è repubblicano. Ha suscitato reazioni scomposte. Io li odio, i nazisti dell'Illinois.

Ok, si capiva quali erano le notizie cattive e quella buona. C'è anche una notizia tiepida, Fassino che apre a Cofferati. Confesso di non avere una chiara opinione a riguardo, ma me la sto facendo. Ovviamente Scalfari un'opinione ce l'ha già, e vorrei vedere.

Sentenziato da Vic | 12:26
11.1.03

Riformato
Pensa le coincidenze. Stamattina, appena alzato e in attesa di disporre del bagno, ho fatto un distratto zapping fermandomi su La7. Lì trovo Alain Elkann che intervista Antonio Polito nel suo ufficio da diretür. Aiutato dalla telecamera, mi fisso più che sulle parole sulla costruzione della scenografia: il monitor LCD con l'impaginato del giornale in Quark XPress (sotto Windows, ahilui), l'ampia scrivania non ancora consunta (diamogli tempo), una copia intonsa del quotidiano con sopra appoggiata una pipa e uno di quegli attrezzetti di complemento alla stessa. Ecco, io di questa intervista ricorderò i baffetti infoltiti dall'ultima volta, e che Polito ha tenuto a farci sapere che fuma la pipa.

Dicevo le coincidenze: poco più tardi, leggo su wittgenstein che "Oggi il Riformista ha la buona idea di scrivere sul tema giornalisti-in-posa". Inutile dire che aspetto ansiosamente le cinque per sapere che dicono: del razzolare ho contezza, del predicare ancora no.

A parte questo, quando sul teleschermo campeggia l'espressione intensa e cerulea di Elkann, mi domando sempre quanto di quel broncetto sieda rampollo nel consiglio d'amministrazione Fiat. E' più forte di me, come quando si parla di Furio Colombo: io non riesco a pensare a un comunista peggiorista massimalista correntonista direttore dell'Unità, ma ad un uomo Fiat.

Incidentalmente, se si considera l'orario della trasmissione, è possibile capire quali sono le mie pigre abitudini sabatine.

Sentenziato da Vic | 16:32

It is Real, It is Rael
Si continua a parlare di Raeliani, e se ne potrebbe fare a meno. Io invece non posso fare a meno di pensare ogni volta all'unico vero Rael Imperial Aerosol Kid, il teppista portoricano di The Lamb Lies Down on Broadway, una delle personificazioni di Peter Gabriel quando ancora era coi Genesis. Si narra che volesse farne un film con la regia di Alejandro Jodorowsky, che gli amanti del cinema e dei fumetti ben conoscono, e che ha scritto almeno un bel libro. Zeppo di realismo magico sudamericano e quelle robe lì, ma bello.

Tornando in tema di alieni, Gabriel ha fatto comunque di meglio: tralasciando Watcher of the Skies, nei primi album solisti occhieggia il mercuriale Mozo, un personaggio la cui presenza causa grandi cambiamenti, non è dato sapere se in termini di riforme o di rivoluzioni. PG dice: "Mozo was a catalyst for spiritual change", e tanto ci basti.

Mozo compare esplicitamente in On the Air, dal secondo album, ma tematicamente fa da filo conduttore per una serie di canzoni, fin da Here Comes the Flood, secondo me la cosa più bella mai scritta da Gabriel.

Sentenziato da Vic | 15:53
9.1.03

Nel segno del Virgo,lismo
Non sono il primo estimatore del virgolismo, e non sarò l'ultimo. Mi preme quindi segnalare agli esegeti del genere una promessa ancor giovane, che si cela dietro il curatore del sito non ufficiale dedicato a Martina Stella.

"Il sito web, è nato, spinto da una mia grande passione per questa nostra italianissima attrice così in gamba e bellissima. Un giorno, cercando sue info nella rete, sono entrato in siti web, che non gli assegnavano a livello grafico e strutturale, la giusta importanza che questa meravigliosa ragazza merita, per questo ho steso una idea e ho creato questo sito web, che spero piaccia, ma soprattutto che si avvicini minimamente alla bellezza di questa splendida ragazza toscana, e alla sua bravura."

Sentenziato da Vic | 18:21

Non è la mia branchia
Come è possibile che qualcuno produca sintesi folgoranti ed evocative come "manzetto da armento defilippiano" e poi caschi su un "mentre attendo che trascorrino i 3 minuti"?
Tutto questo, e ancor di più, sul sito di T-LA, che a parte l'inciampo annotato è apprezzabile per la schiettezza della prosa. E per l'approccio ipotecnologico al blog, che rischia di diventare un segno distintivo.

Sentenziato da Vic | 17:50
8.1.03

C'è sempre una seconda volta
Oggi ho zittito l'avvocato gessato della proprietà. L'ho distrutto (sul piano oratorio). Ahh, l'adrenalina, altro che fight club. Per una mezz'ora sono stato in preda a un puro delirio di onnipotenza. Poi è subentrata la coscienza che comunque troverà il modo di riporcelo nella vaschetta salvafreschezza, e sono tornato normale.

Avrà a che fare con la messa in onda, durante le feste, dei primi dieci episodi della quarta serie di Ally McBeal?

Sentenziato da Vic | 16:52

Altre X
Scordavo, non se ne è parlato molto perché è roba da smanettoni: finalmente Apple ha tirato fuori X11, un sistema X Window pronto per l'uso. Prima si poteva fare con XDarwin, XFree e OroborOSX, ma c'era da perderci un bel po' di tempo. Promette bene, dicono.

Per chi non sa di che si parla, è un modo per far girare, ricompilate, le applicazioni Linux, in parallelo alle applicazioni standard MacOS X. Detto in soldoni, eh.

Sentenziato da Vic | 09:38

Also Spracht...
Ma chi ha detto che Berlusconi è il Grande Venditore?
Bazzecole, entrate nel reality distortion field di Steve Jobs, e poi ne riparliamo.
Lui è vestito sempre uguale, maglia a lupetto nera, jeans consunti il giusto, sneakers ai piedi (Berlusca alterna invece il doppiopetto blu di legno da statista al maglioncino accollato oggi sono casual e annuso i fiori).
Lui parla, dietro proiettano diapositive di nuovi Mac, e io li voglio comprare. Tutti. Subito. Il giorno dopo cominci a ragionare su prezzi, caratteristiche, leggi opinioni e recensioni, insomma ti rovinano la magia e finisce che non compri più, se non per normalissimi e prosaici motivi di utilità.

Però il download gratuito della novità software non me lo tolgono: vai con Safari, l'iBrowser, l'attesissima navigazione su web made in Apple (anche se il motore è Open Source).
Bello, veloce, con quei piccoli tocchi di stile estremamente pratici.
Ma non ha il tabbed browsing, né di conseguenza i bookmark raggruppati. E allora no, spiacente, io non mollo ancora Chimera.

Le altre novità sul sito Apple: il subnotebook G4, 12" in alluminio, il Titanium gigante da 17", l'anti PowerPoint autoctono, la versione lite di FinalCut, iLife, il pacchetto che riunisce le iApps.

Sentenziato da Vic | 00:56
7.1.03

La volontà popolare
Stamattina apro il primo occhio col giornale radio, che annuncia: "Banconota da un euro: gli italiani la vogliono". Penso, caspita, ma possibile? Poi proseguono: "Lo dice un sondaggio del sito banconote.it".
Stamattina la mia prima parola è stata "mavaffanculo...".

Già penso quello che penso della democrazia demoscopica, ma almeno quello è un problema serio; i sondaggi dei siti web sono piazzati stabilmente nella categoria delle baggianate, e parlo con qualche cognizione di causa.
Un minuto di vergogna per l'Ansa, che ha fatto il lancio: Euro:Italiani, si' a banconota da 1, e una volpe di pongo a quelli del sito banconote.it, che hanno ottenuto il risultato sperato e titolano:
BANCONOTE.IT NEI TG E SUI GIORNALI
Stampa e tv, grande successo del nostro referendum
Record di accessi e 600 nuovi iscritti

Dove si scopre che l'Ansa è in buona compagnia. E l'assurdo di tutto ciò è che pure noi ci mettiamo un pochino del nostro.

Sentenziato da Vic | 10:25
4.1.03

Gonzo, i blog e il treno degli indizi
Chris Locke è un nome che sulle prime non mi diceva niente, a parte remote assonanze dell'era liceale. Poi ho capito chi è, un nome noto ai markettari: coautore del Cluetrain Manifesto, che conta estimatori e detrattori in quantità, ha scritto anche Gonzo Marketing, pubblicato in Italia da Hops. Titolo divertente, chissà il libro.

Il tipo ha ora il suo blog: AD HOMINEM: the sociology of IQ, insieme ad altri Weblog Columnists sul sito Corante.

P.S. Scorrendo il catalogo di Hops, mi accorgo che ho avuto a che fare in un modo o nell'altro con un bel po' degli autori italiani. Le gente scrive libri, a quanto pare.

Sentenziato da Vic | 16:49

Ceci n'est pas un blog
Nella vexata, annosa (e ormai noiosa) questione sul come definire un blog, o peggio ancora su chi si possa fregiare dell'etichetta, andiamo a mettere ulteriore carne al fuoco.
Molti conosceranno Italians, la rubrica di Beppe Severgnini sul sito del Corriere vespertino. Un tempo la leggevo come una normale rubrica di lettere. Poi ho pensato che, vista la crescente referenzialità interna alla rubrica e al senso di community nato intorno ad essa, si poteva ben assimilare ad un forum moderato. Ma allora cos'è il sito di Claudio Sabelli Fioretti?
Italians è meno blog di CSF? E chi glielo dice a Severgnini?

La saggezza è prerogativa degli antichi (magari erano dei vecchi coglioni, ma insomma), specie se artisti. Le cose sono come noi le chiamiamo: vedi René Magritte col suo Ceci n'est pas une pipe, o le riflessioni su cosa veramente è arte di Roy Lichtenstein.

Per conto mio, l'unica cosa che ho appeso in salotto è questa.

Sentenziato da Vic | 01:14
Obragrafica:

Il piccolo popolo che si manifesta sui bordi dei fogli durante telefonate, riunioni, attendereprego, e altre occasioni.

Interreferenze: