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giovani tromboni
è un ossimoro apparente che ho trovato in un vecchio scritto di Italo Calvino,
rimanendone conquistato. Io un po' mi ci riconosco (mi dà il destro
per sentenziare), ciascuno poi ci si specchi
quanto crede.
Grazie a Google, ho poi scoperto che la definizione appariva già in una lettera
di Mario Luzi a Giorgio Caproni. Correva l'anno 1959.
P.S. leggo ora, con colpevole ritardo, che nel 1994 Tommaso Labranca invitava a trasformarsi in Giovani Salmoni (Andy Warhol Era Un Coatto - Castelvecchi),
andando contro la corrente del consenso collettivo. Non c'è un collegamento diretto coi giovani tromboni, ma una bella assonanza certo sì.
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giovedì 30 Dicembre 2004
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Nino Biperio e il maremoto olandese Notizie e immagini terribili, ieri tra le altre, da Aceh.
Data la vastità dell'area interessata dal disastro, non avevo la minima idea di dove fosse: mi ha aiutato la Wikipedia. E' la punta estrema a settentrione dell'isola di Sumatra, molto vicina all'epicentro del sisma che ha scatenato la reazione a catena con gli esiti che solo in parte sappiamo.
La storia di questo posto è interessante, anche perché all'evento naturale si sovrappongono gli esiti politici del passato.
Nell'ottavo secolo, questo fu il punto d'ingresso dell'Islam nel sudest asiatico. Dal diciottesimo secolo fu terra di contrasti tra gli imperi britannico e olandese, i sultani e le popolazioni locali per il dominio coloniale.
Nel 1874, l'anno dopo l'istituzione formale del governo coloniale olandese, il Sultano riuscì a ottenere alcune importanti vittorie dopo aver rimodernato l'esercito di Aceh, grazie anche - pare - all'aiuto militare statunitense e italiano.
Italiano? Ad una prima ricerca non ho trovato altre tracce di questa storia, che sarebbe interessante approfondire.
Una singolare coincidenza, però, è che proprio nel 1874 ad Aceh morì di febbre gialla o colera l'eroe garibaldino Nino Bixio. Era lì, ufficialmente, per aprire una rotta commerciale; aveva 53 anni.
Dopo una lunga guerra, nel 1904 gli olandesi presero finalmente il pieno controllo di Aceh. Le brutalità commesse nell'impresa raggiunsero l'opinione pubblica olandese, portando alla destituzione del generale Van Daalen.
Si calcola che le vittime locali durante la guerra siano state tra le 50.000 e le 100.000. Non solo la natura è terribile, quando ci si mette.
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domenica 26 Dicembre 2004
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Vittima di un motore di ricerca A leggere quanto dichiarano i due giornalisti francesi finalmente liberati in Iraq, il povero Enzo Baldoni sarebbe stato ucciso perché i rapitori erano convinti si trattasse di una spia, mentre loro due si sarebbero salvati grazie al fatto che su internet c'erano prove sufficienti ad attestare la loro professione di giornalisti.
Questo mi porta ad alcune riflessioni su barbarie e stupidità: premesso che l'uccisione di un uomo è sempre una barbarie, duplice se questo è inerme (tralascio volutamente i concetti di innocenza e colpevolezza perché di fronte alla morte questi sono irrilevanti), quello che lascia attoniti è che si possa essere così ottusi, stupidi o accecati da:
uccidere un uomo perché non si è capaci di concepire che possa esisterne uno libero e curioso come era Baldoni, ma si è tanto servi da credere che esistano solo altri servi;
uccidere un uomo perché non si è capaci di fare una ricerca decente su internet.
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sabato 25 Dicembre 2004
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Lakkademia della kruska La misura è colma. Se fossi il ministro o il garante delle telecomunicazioni farei togliere dalle tastiere dei telefonini le lettere "k" e "x".
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venerdì 24 Dicembre 2004
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Labbra sottili da cattivo Possibile che ogni cosa che dice quest'uomo mi faccia ribollire il sangue per come gronda di malafede ed opportunismo populistico?
Perché sicuramente ci saranno mandrie di sprovveduti (o di altri in interessata malafede) che a queste uscite reagiranno con un "lui sì che gliele canta, che ha il coraggio di dire le cose come stanno".
Solo che le cose non stanno mai come dice, e va considerata l'ipotesi concreta che non vengano dette da altri solo perché trattasi di corbellerie.
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venerdì 17 Dicembre 2004
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Tutte queste emozioni Mastella ha ritirato le dimissioni.
E ora come facciamo?
Questo mi ricorda invece che devo ritirare una giacca in tintoria.
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martedì 14 Dicembre 2004
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Are You Going With Me? In preda a una sorta di crisi di astinenza e cogliendo l'attimo del fine pennica pomeridiano, ho recuperato da un cassetto Travels del buon Patte, la colonna sonora dei miei vent'anni; come è partito l'assolo di chitarra synth del nostro (che almeno nei suoni era già un po' trombone, ancorché giovane) Junior si è posto sulla soglia della stanza e colto da vero terrore ha attaccato ad urlare come nessuna Roland riuscirà mai a fare. L'unica cosa capace di tranquillizzarlo, dopo cinque minuti filati di sirena, è stata la cassetta (audio, i video ancora li ignora) "I sogni della Pimpa".
Altan 1, Metheny 0.
Sospetto comunque un gap generazionale.
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giovedì 09 Dicembre 2004
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In difesa del P.C. Riflessione mattutina sul politically correct: tutti buoni ad irriderlo, ma quasi mai l'irrisione viene da una categoria interessata. Non mi sembra che tutti quelli che si fanno grandi risate sugli "operatori ecologici" siano netturbini, in sostanza. O bidelli, eccetera. Tralascio aspetti etnici, malattie o altre questioni di "diversa abilità", ma il concetto l'è l'istess.
Il meccanismo: solitamente il problema è in un aggettivo che diviene sostantivo, perdendo la qualità di attributo di una persona per finire a definirla integralmente. Una qualsiasi affezione, un accidente, buono o cattivo o indifferente che sia, che diviene caratterizzante il mio intero essere agli occhi del mondo; mica sono noccioline.
Insomma, invece che fare il superiore trasgredendone i dettami, io vorrei provare ad estenderli a situazioni applicabili a chiunque: d'ora in poi invece di dire "è uno stronzo" parlerò di una "persona stronza". Vediamo che succede.
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lunedì 06 Dicembre 2004
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Cose che si vedono trovandosi per caso in una saletta parrocchiale 1) Manifesto della Sindone edulcorata: sulla scia dei finti ologrammi col Cristo che apre gli occhi se ti sposti, si passa con minima fatica all'oleografia; la riproduzione è quella del noto drappo con le bruciature e tutto il resto, solo che il volto è stato modificato per farne sovraimpresso un bell'ariano con i capelli biondi e gli occhioni chiari spalancati. Misteri della fede.
2) Manifesto "Il Papa incontra i giovani degli Atenei", che io avevo letto "Il Papa incontra i giovani Atei" e me ne ero compiaciuto (pure della maiuscola).
3) Transito furtivo di giovani-non-giovani in loden e con buffe barbe molto (troppo) curate. Associazione di idee con l'ascolto eccessivo di musica classica, non so perché.
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domenica 05 Dicembre 2004
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Traduzionalisti Si è parlato molto, e detto tutto il male possibile, della scelta del distributore di far diventare Eternal Sunshine of the Spotless Mind un banale Se mi lasci ti cancello: ma i misfatti eclatanti non ci devono far perdere di vista la microcriminalità quotidiana.
Due esempi al volo: manifestoni di Un amore sotto l'albero, protagonista a quanto pare Robin Williams. Ci vuole un giro su IMDB per scoprire che il film si intitolava appena Noel, che Robin Williams risulta "uncredited", e che - introvabile sul manifesto - il regista al suo esordio cinematografico è Chazz Palmintieri, l'indimenticabile Cheech di Pallottole su Broadway.
Così fan tutti di Agnès Jaoui (alla quale con Il gusto degli altri era andata molto meglio) era in origine Comme une image.
Reciprocità: già nel 1961, nelle sue lettere ad Aldo Buzzi, Saul Steinberg si lamenta di come la distribuzione americana abbia fatto diventare Il posto di Ermanno Olmi niente meno che The Sound of Trumpets, invece di un più tranquillo The Job.
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sabato 04 Dicembre 2004
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Il giorno del procione Io un po' di occhiaie ce le ho sempre avute fin da piccolo, è proprio costituzione.
Però ieri mattina, passando davanti allo specchio, mi sono chiesto:
"Che cazzo ci fa Michele Serra nel mio bagno?"
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mercoledì 01 Dicembre 2004
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Fight for your right to party Per la prima volta in vita sua Junior è stato condotto a una festa di compleanno, dove circolavano gnometti e gnomette poco più grandi di lui, madri stanche e padri frollocconi, in tinta col sottoscritto.
Gran parte del tempo è stata dedicata all'inseguimento di palloncini dalla natura sfuggente. Quando finalmente ne aveva abbrancato uno, tenendolo ben stretto, si è avvicinata una mamma che ne brandiva uno rosso: "Senti bambino, facciamo un cambio? Ti do il mio palloncino rosso se mi dai il tuo azzurro, che mio figlio vuole proprio quello e non mi fa andar via".
A stento finisce la frase che piomba in scena il relativo gnometto e strappa il palloncino di mano a Junior, il quale sul mercanteggiare deve ancora fare esperienza.
Per un attimo ho temuto che dopo "da-da-da" sarebbe passato a sillabare direttamente "make my day", come l'ispettore Callahan. Per poi gonfiare lo gnometto prepotente come un palloncino azzurro.
Invece se ne è fregato ed impassibile è andato a raccoglierne un altro (ce n'erano decine, intorno). Un grande.
(La sera, durante il cambio del pannolino, il piccolo Gandhi mi ha riempito di calci, tanto per rifarsi.)
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Obragrafica:
one two three four five
Il piccolo popolo che si manifesta sui bordi dei fogli durante telefonate, riunioni, attendereprego, e altre occasioni.
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Interreferenze:
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