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giovani tromboni
è un ossimoro apparente che ho trovato in un vecchio scritto di Italo Calvino,
rimanendone conquistato. Io un po' mi ci riconosco (mi dà il destro
per sentenziare), ciascuno poi ci si specchi
quanto crede.
Grazie a Google, ho poi scoperto che la definizione appariva già in una lettera
di Mario Luzi a Giorgio Caproni. Correva l'anno 1959.
P.S. leggo ora, con colpevole ritardo, che nel 1994 Tommaso Labranca invitava a trasformarsi in Giovani Salmoni (Andy Warhol Era Un Coatto - Castelvecchi),
andando contro la corrente del consenso collettivo. Non c'è un collegamento diretto coi giovani tromboni, ma una bella assonanza certo sì.
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venerdì 25 Novembre 2005
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Lungi mi ranza
Stiamo assumendo personale per il primo Apple Store dell'Europa continentale, con apertura prevista a Roma nel 2006. Se siete interessati a un ambiente gratificante in cui costruire una carriera che metterà in luce tutte le vostre abilità, e se lavorare per Apple è sempre stato fra i vostri sogni, potreste essere proprio una delle persone speciali che stiamo cercando.
Un tempo mi ci sarei fiondato a pesce. Lavorare come Mac Genius! Quello che ho sempre fatto gratis per amici, parenti, amici dei parenti, parenti degli amici, amici degli amici di qualcuno incontrato sull'autobus dal parente di un amico, eccetera. Però pagato, da Apple direttamente, un sogno. E che qualifica, che sei un genio te lo scrivono direttamente sul biglietto da visita.
Ho cominciato a leggere le job description. In fondo tutta roba che poteva andar bene per il ragazzetto un po' attempato che ero quindici anni fa. Poi ho cliccato sul ruolo più adulto, Store Manager, e nella descrizione delle mansioni ho trovato questa frase:Gestire la redditività occupandosi di vendite, pianificazioni, libro paga e ridimensionamenti.
Ridimensionamenti.
Ora scusatemi, vado a prendere la paletta per raccogliere le bricioline del sogno, che cadendo si sono sparse dappertutto.
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giovedì 24 Novembre 2005
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La bbolla, la bbolla!
Come qualcuno ha notato, sono comparsi qua sopra gli annunci pubblicitari di Google Ads.
Il mio piano diabolico per diventare ricco e affrancarmi dalle miserie del lavoro campando di rendita procede inesorabile, e vorrei farvene giustamente parte, in quanto come lettori cliccanti avete un ruolo attivo in tutto questo.
Rendicontando: sono arrivato a 7 centesimi di dollaro in soli quattro giorni!
Quindi, tenuto conto che bisogna raggiungere la somma di 100 dollari per avere un pagamento, mi basterà aspettare (100/0.07)*4=5714 e rotti giorni, tenendo questa media. Meno di sedici anni, forse ci scappa un bel regalo per la maggiore età di Junior.
A volte la mia mancanza di scrupoli mi spaventa.
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domenica 20 Novembre 2005
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Giochi di prole
A quanto pare Junior ha preso due scatolette di tonno Nostromo, le ha fatte rotolare come fossero ruote, poi se l'è guardate e ha sentenziato: "Girotonno".
Dev'essere ereditario.
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sabato 19 Novembre 2005
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Concorso "Il box morboso di Repubblica.it"
Io a Repubblica.it sono affezionato, vuoi per motivi per così dire storici (ero nei pressi quando emise i primi vagiti), vuoi perché nonostante tutto continua ad essere il mio sito di riferimento per le news.
Una cosa che però non sopporto più, per la sua prevedibilità, è il box morboso in basso a destra, quello che solitamente apre una finestra di immagini. In questo momento riporta
A New York
cadaveri veri
Mostra shock
CALENDARI 2006
Modelle sexy
a difesa parco
Pubblicità sul bus
con donna nuda
"Sono un rischio"
ma in qualsiasi altro giorno non cambierebbe molto: sempre e soltanto variazioni su due temi, che potremmo sintetizzare in "cose orende" e "cose zozze". Se non sono i cadaveri in esposizione (nell'ultima settimana, due volte) è il coccodrillo con la gamba nello stomaco, o il coccodrillo stesso nello stomaco del boa, o l'operaio in radiografia coi chiodi in testa. In alternativa, cronache da un pianeta dove le uniche due attività sono gare di body painting e gente che sfila nuda per protesta, di solito animalisti, ma abbiamo avuto anche la variante no global con le subcomandanti arcobaleno. Oppure il solito fotografo che ricopre le piazze con duemila tizi e tizie dalle chiappe flaccide, monta su una gru e scatta.
Mi viene la tentazione di varare un giochetto scemo quanto le "notizie" riportate: inventate voi un titolo per il box morboso di Repubblica.it!
Che ne so: "Tutti nudi al supermarket", "Tutti nudi all'ufficio delle imposte", "Tutti nudi al lebbrosario", "Cadaveri tutti nudi".
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venerdì 18 Novembre 2005
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All that jazz
Si è fatto un gran parlare negli ultimi tempi del meccanismo di protezione presente su alcuni CD della Sony, che si installava in maniera "subdola" creando non pochi problemi di sicurezza. Per saperne di più, consiglio una visita al blog di Massimo Morelli (a partire da qua, e poi a ritroso per le puntate precedenti) o la pagina ad hoc di Wikipedia.
Senza entrare nei dettagli tecnici e nel dibattito sulla liceità, l'efficacia e la sensatezza di simili sistemi, vorrei invece osservare una cosa: sulla pagina che elenca i titoli soggetti al problema, i signori della Sony ribattezzano così un paio di divinità dell'empireo del jazz: "BILLY Holiday" e "DEXTOR Gordon".
Son cose che fan male.
P.S. ma poi mi domando, su che base decidono di applicare queste protezioni? Mi colpisce la presenza di tanti jazzisti, oltre ai due citati: Bob Brookmeyer e Gerry Mulligan (che furono nello stesso quintetto, per giunta), Horace Silver, Louis Armstrong, non è musica di cassetta. Ma veramente ci sono torme di attempati pirati in cardigan che si scaricano terabyte di mp3 ghignando soddisfatti dietro al fumo di una pipa?
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Vox populi
Stamattina ho sentito una notizia al giornale radio e mi son detto "Appena posso ci scrivo su una cosa".
Invece non la scrivo, ci ha già pensato Michele Serra (qua, grazie a Wittgenstein).
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lunedì 14 Novembre 2005
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Poche storie
Per rallegrare il tragitto da casa alla fabbrica di cioccolato (e ritorno) ho pescato un paio di vecchie cassette dal mucchione che Junior sta randomizzando con costanza. Casualmente sono usciti due bootleg:
- Genesis: The Lamb live in Birmingham (1975)
- Peter Gabriel: No Self Control (live a Verona, 1987)
La qualità non è eccelsa, ma la musica... ecco, mi domandavo: ma come si fa ad essere schizzinosi rispetto a questa musica? Mi sa che il primo a cui sento dire "Mhh, i Genesis, che vecchiume, che noia, che palle" si prende una capocciata sul naso, con immutata stima.
E Phil Collins poco più che ventenne, ma quanto era bravo come batterista? The Lamb, che nell'originale in studio suona un po' attufato, con gli strumenti poco presenti (è uno dei primi CD che ho comprato, sperando che la compressione dinamica fosse legata al vinile, e rimanendone deluso) in questo bootleg ha tutto un altro suono, con la batteria in primo piano. E' un ascolto che dà un piacere quasi fisico.
Ok, de gustibus eccetera, sono mie opinioni personali e alla maggioranza dei passanti ne fregherà pochissimo, giustamente. Attenti al naso però.
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venerdì 11 Novembre 2005
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Couture
Che oggi la moda del fascistello casual contemplasse la felpa con cappuccio che sbuca da sotto alla giacca di velluto lo sapevo pure. Fino a iersera mi mancava però la versione no limits dell'incongruo accostamento: giacca con sotto un piumino d'oca smanicato, di quelli a camere d'aria in stile omino michelin. Non si finisce mai di imparare.
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martedì 08 Novembre 2005
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Ugole
Erano così stonati che il loro paese era detto "del Sol calante".
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mercoledì 02 Novembre 2005
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Revelations
Non si fa così. Uno legge distrattamente un trafiletto su Celentano, e incontra a tradimento questa frase:Quando ho capito che il testo di Una carezza e un pugno era un inno alla masturbazione
Ma dai. Figuriamoci se uno come me, astuto come una faina e con un fiuto strabiliante per i doppi sensi, in oltre trent'anni di ascolti non ha mai colto una simile sfumatura, e che sfumatura. No, no, andiamoci a rileggere il testo, ad esempio qua (il titolo esatto è "Una carezza in un pugno").
[rilegg, rilegg, rilegg]
Niente da fare, con questa nuova consapevolezza il testo funziona perfettamente, e l'ipotesi autoerotica di contorno alla fantasticheria notturna regge eccome. Non so farmene una ragione.
Che botta ragazzi, che botta.
P.S. sul sito citato un'interessante scheda sulla canzone, che era il lato A di "Azzurro" salvo poi diventarne il lato B, e una sugli autori dove finalmente ho capito come Gino Santercole fosse contemporaneamente nipote e cognato di Celentano, tutto in un unico corpo.
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Involuzione
Non so a voi, ma a me questa storia del ministero della Pubblica Istruzione che istituisce una commissione per stendere un rapporto e poi se lo aggiusta come più gli fa comodo inquieta non poco. Ne parla Repubblica.it, da Micromega.
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martedì 01 Novembre 2005
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Presenze
Le incontro tutte le volte che esco col passeggino, o vado a fare la spesa, o mi affaccio alla finestra: se non temessi di violare qualche privacy sarei tentato di fotografarle ogni volta, per farne una galleria.
Si tratta con tutta evidenza fisionomica di una madre e una figlia: una sulla cinquantina, sempre vestita di tutto punto, ma non si può dire elegante; è l'abbigliamento un po' datato che userebbe di domenica la signora Pina coniugata Fantozzi. Capelli lunghi e lisci con qualche filo grigio, una faccia e un'espressione di serenità rassegnata o inconsapevole, sempre da signora Pina.
L'altra è identica, solo con la metà degli anni, con addosso capetti più "giovani" (stamattina addirittura una tuta da ginnastica in acetato) ma parimenti tristi.
Camminano una accanto all'altra vicinissime, come due carabinieri: dritte, perfettamente parallele, non si capisce se passeggiano o vanno da qualche parte. Non tradiscono alcuna emozione, il grigio e la medietà assoluta ne pervadono ogni aspetto concepibile in maniera inquietante. Però parlano, ininterrottamente, nel momento in cui le incroci capti sempre qualche parola di quelli che sembrano discorsi lunghi e articolati sulla situazione di qualche conoscente. "Quindi secondo me si trovava in una situazione per cui...", "e allora quando sono tornati lei avrebbe dovuto...", "dopo che si è iscritta all'università ha cercato...".
Se una volta mi fermo e le saluto, scommetto che si dissolvono.
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Sincretismi novembrini
Si tramanda il racconto, in famiglia, di una volta che durante l'omelia del giorno dei morti un sacerdote probabilmente alticcio voleva in qualche modo comprendere nel discorso anche ognissanti, producendosi in questo immortale sillogismo:
"Se è vero che non tutti i morti sono santi,
è pur vero che tutti i santi sono morti"
(è solo dopo che aggiunse la sua visione di un Cristo energico che "prese il calice, lo spezzò...")
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Obragrafica:
one two three four five
Il piccolo popolo che si manifesta sui bordi dei fogli durante telefonate, riunioni, attendereprego, e altre occasioni.
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Tutti i commenti del mese:
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GAAG
Gruppo di autoaiuto ascoltatori Genesis:
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Interreferenze:
Qua si tifa:
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