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giovani tromboni
domenica 18 febbraio 2007


Why Don't You Touch Me
Visti i The Musical Box.
Annotazioni:
- musica, voci, luci, tutto perfetto;
- il cantante è bravo, ma quanto a carisma ha uno zerovirgola di quello di Gabriel; e poi pure l'originale non sarà stato proprio atletico a vent'anni, ma dovrebbero proibire le tutine nere da mimo agli uomini privi di chiappe;
- quando il batterista esce da dietro i tamburi e si esibisce in More Fool Me, è così identico a Phil Collins nell'aspetto, nei gesti e nella voce che la gente si mette a ridere e non smette, perché sembra di guardare Zelig o Mai dire qualcosa;
- ci si rende conto di come Rutherford fosse la vera colonna portante del gruppo, più ancora di Banks: peccato che il clone sia un po' troppo in carne, e soprattutto mancino: uno spreco intollerabile per tutte le cover band dei Beatles;
- in definitiva, proprio sentendo The Musical Box (nel senso del brano d'apertura di Nursery Cryme) non si può fare a meno di pensare: minchia, ma questa roba l'hanno scritta quando avevano vent'anni.

A proposito di verde età: l'incongruenza più grossa, se vogliamo, è che i musicisti hanno in media una quindicina d'anni in più dei corrispettivi all'epoca del concerto clonato. Ma questo è niente in confronto alla platea gerontocomiale. In fila davanti a me ho trovato Carlo Massarini (già incrociato alla presentazione di Playlist), e il regista della trasmissione che facevo a RadioTre qualche anno fa (dodici? possibile?).

Una nota di demerito all'organizzazione del Tendastrisce, che ha avuto l'idea geniale di numerare le prime dieci file coi numeri romani (da I a X), e le successive in ordine alfabetico (A-Z e poi AA ecc., come le colonne di Excel), col risultato che avendo i biglietti della decima fila ci hanno spedito prima alla trentaduesima, quella "ics", semilitigio con quelli seduti nei posti che credevamo nostri, poi a concerto iniziato corsa alla fila giusta, e nuovo diverbio con gli energumeni inamovibili che si erano piazzati nei posti che credevano vuoti. I primi due pezzi ascoltati a singhiozzo, finché un energumeno più energumeno con la scritta SECURITY sulla maglietta ha convinto i tizi sussurrando loro all'orecchio qualcosa che non voglio nemmeno sapere, visto come rapidamente hanno cambiato atteggiamento.
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