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giovani tromboni
è un ossimoro apparente che ho trovato in un vecchio scritto di Italo Calvino,
rimanendone conquistato. Io un po' mi ci riconosco (mi dà il destro
per sentenziare), ciascuno poi ci si specchi
quanto crede.
Grazie a Google, ho poi scoperto che la definizione appariva già in una lettera
di Mario Luzi a Giorgio Caproni. Correva l'anno 1959.
P.S. leggo ora, con colpevole ritardo, che nel 1994 Tommaso Labranca invitava a trasformarsi in Giovani Salmoni (Andy Warhol Era Un Coatto - Castelvecchi),
andando contro la corrente del consenso collettivo. Non c'è un collegamento diretto coi giovani tromboni, ma una bella assonanza certo sì.
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domenica 18 febbraio 2007
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Why Don't You Touch Me Visti i The Musical Box.
Annotazioni:
- musica, voci, luci, tutto perfetto;
- il cantante è bravo, ma quanto a carisma ha uno zerovirgola di quello di Gabriel; e poi pure l'originale non sarà stato proprio atletico a vent'anni, ma dovrebbero proibire le tutine nere da mimo agli uomini privi di chiappe;
- quando il batterista esce da dietro i tamburi e si esibisce in More Fool Me, è così identico a Phil Collins nell'aspetto, nei gesti e nella voce che la gente si mette a ridere e non smette, perché sembra di guardare Zelig o Mai dire qualcosa;
- ci si rende conto di come Rutherford fosse la vera colonna portante del gruppo, più ancora di Banks: peccato che il clone sia un po' troppo in carne, e soprattutto mancino: uno spreco intollerabile per tutte le cover band dei Beatles;
- in definitiva, proprio sentendo The Musical Box (nel senso del brano d'apertura di Nursery Cryme) non si può fare a meno di pensare: minchia, ma questa roba l'hanno scritta quando avevano vent'anni.
A proposito di verde età: l'incongruenza più grossa, se vogliamo, è che i musicisti hanno in media una quindicina d'anni in più dei corrispettivi all'epoca del concerto clonato. Ma questo è niente in confronto alla platea gerontocomiale. In fila davanti a me ho trovato Carlo Massarini (già incrociato alla presentazione di Playlist), e il regista della trasmissione che facevo a RadioTre qualche anno fa (dodici? possibile?).
Una nota di demerito all'organizzazione del Tendastrisce, che ha avuto l'idea geniale di numerare le prime dieci file coi numeri romani (da I a X), e le successive in ordine alfabetico (A-Z e poi AA ecc., come le colonne di Excel), col risultato che avendo i biglietti della decima fila ci hanno spedito prima alla trentaduesima, quella "ics", semilitigio con quelli seduti nei posti che credevamo nostri, poi a concerto iniziato corsa alla fila giusta, e nuovo diverbio con gli energumeni inamovibili che si erano piazzati nei posti che credevano vuoti. I primi due pezzi ascoltati a singhiozzo, finché un energumeno più energumeno con la scritta SECURITY sulla maglietta ha convinto i tizi sussurrando loro all'orecchio qualcosa che non voglio nemmeno sapere, visto come rapidamente hanno cambiato atteggiamento.
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