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giovani tromboni
è un ossimoro apparente che ho trovato in un vecchio scritto di Italo Calvino,
rimanendone conquistato. Io un po' mi ci riconosco (mi dà il destro
per sentenziare), ciascuno poi ci si specchi
quanto crede.
Grazie a Google, ho poi scoperto che la definizione appariva già in una lettera
di Mario Luzi a Giorgio Caproni. Correva l'anno 1959.
P.S. leggo ora, con colpevole ritardo, che nel 1994 Tommaso Labranca invitava a trasformarsi in Giovani Salmoni (Andy Warhol Era Un Coatto - Castelvecchi),
andando contro la corrente del consenso collettivo. Non c'è un collegamento diretto coi giovani tromboni, ma una bella assonanza certo sì.
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lunedì 26 marzo 2007
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Non sono vecchi, sono ricchi Mi sbaglierò, ma mi sono appena reso conto che quest'ansia di portare - quasi per decreto - i giovani al potere (gli under 35? gli under 40? o come spero gli under 45?) è un po' una puttanata.
Per dirla meglio: il fatto che nelle stanze dei bottoni di politica ed economia ci siano sempre gli stessi babbioni (o i "perpetui", come li chiama Ivan Scalfarotto) non è una causa di ingessamento del paese: è una conseguenza.
Il problema è a monte, è ad esempio nell'esclusione da qualsiasi percorso ascensionale, dalla possibilità di fare programmi di vita anche a medio-breve termine, di nutrite fasce di cittadini in gran parte, ma non solo, giovani. Il problema, per dire, è questo.
Come si vuole che delle generazioni cresciute nell'insicurezza, che non sanno se si possono permettere di mettere su casa e di fare figli, possano produrre linearmente una classe dirigente? Il problema è che i meccanismi di cooptazione ai vertici passano ancora in gran parte (e temo in maniera nuovamente crescente) per linee dinastiche, familistiche, di conoscenze, tutti sinonimi per non dire eufemismi di un unico motore di ascesa: il patrimonio, che non chiamo capitale per riguardo ad antichi barbuti.
Percorso ipertestuale:
sono partito da Wittgenstein, dove viene segnalata una frase di Mario Adinolfi intrisa di populismo beppegrillesco, pronuciata nell'ambito di questa iniziativa che per mia cronica diffidenza mi lascia perplesso, anche in ragione dei nomi coinvolti, primo tra tutti il promotore.
P.S. lo stesso Adinolfi se la prende a male perché Franco Carlini, col quale ho avuto modo di lavorare per un breve periodo apprezzandone l'assoluta - e rara - mancanza di superficialità, gli dà dell'ex-democristiano. Cosa buffa, andando a controllare su Wikipedia.it, mi sono accorto che pochi giorni fa qualcuno ha maliziosamente corretto la sua biografia invecchiandolo di dieci anni e togliendo altri riferimenti alla sua natura di enfant prodige.
P.P.S. dell'irrilevanza dell'età a fronte del censo ereditato, avevo già parlato qua.
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one two three four five
Il piccolo popolo che si manifesta sui bordi dei fogli durante telefonate, riunioni, attendereprego, e altre occasioni.
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