giovani tromboni
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giovani tromboni
lunedì 31 marzo 2008


L'ora legale prima del telefonino
Nella primavera del 1985, pochi mesi dopo il congedo, decisi di incontrarmi con un paio di ex commilitoni. Ci demmo appuntamento alle nove di una domenica mattina, su via Flaminia di fronte al ministero della Marina.

Il primo arrivò alle nove. Aspettò circa mezz'ora, girò intorno al ministero (forse avrannno capito lato lungotevere?) e non vedendo arrivare nessuno degli altri due se ne andò.

Io arrivai trafelato con mezz'ora di ritardo, e non trovai nessuno. Se fossero arrivati prima mi avrebbero aspettato. Saranno pure loro in ritardo, forse. Dopo una mezz'ora e un giro di ministero, non vedendo arrivare nessuno, me ne andai.

Il terzo arrivò alle dieci, convinto che fossero le nove, puntualissimo. Aspettò quasi un'ora, fece due giri di ministero, poi non vedendo arrivare nessuno sconsolato se ne andò.

Era il giorno dell'ora legale, e i telefonini non esistevano ancora.
Abbiamo capito cos'era successo solo mesi dopo, quando passata l'incazzatura per la buca ricevuta tornammo a parlarci.

P.S. lo scrivo soprattutto per le nuove generazioni, che sappiano quel che abbiamo sofferto.
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Oralegale
Confesso di essere orgoglioso e soddisfatto possessore di un orologio-sveglia con proiezione dell'ora sul soffitto e regolazione automatica tramite segnale radio proveniente da qualche austero istituto germanico di cui non ricordo il nome.
Non c'è nemmeno bisogno di rimettere l'ora legale, ci pensano i tedeschi mentre dormo.
Solo che ieri sera ho fatto un po' tardi, e mentre stavo per addormentarmi ho buttato un occhio al soffitto, ed erano le due meno dieci. Che bello, ho pensato, tra dieci minuti, un paio di metri sopra il mio beato russare, il numerino rosso indugerà un attimo sul due, e poi come per incanto diventerà subito un tre.
Mi stavo proprio per addormentare, ma ho ributtato un occhio al soffitto e si erano quasi fatte le due, fammi godere lo spettacolo mi sono detto. Solo che dopo le due sono venute le due e un minuto, e ancora il prodigio non si era compiuto. Forse il segnale radio parte ogni quarto d'ora, ho pensato, meglio dormire. Ma poi stavo con la testa un po' storta sul cuscino, così con la coda dell'occhio ogni tanto continuavo a sbirciare.
Anche alle due e un quarto niente, forse il segnale radio va a mezz'ore, ma chi se ne frega, dormiamo. Per quanto, coi muscoli del collo tesi a tenere la testa in quella posizione innaturale, fosse un po' difficile prendere sonno.
La faccio breve perché ho sonno: quando il numerino rosso è arrivato a segnare le tre, ha indugiato un attimo e poi come per incanto è diventato un quattro.
Stamattina ero rincoglionitissimo.
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venerdì 28 marzo 2008


Allora mi faccio dare uno strappo dal pullman di Veltroni
Ho cominciato a vedere in giro dei taxi col faccione di Alemanno sopra, o altre pubblicità elettorali. Penso che se chiamassi un taxi e me ne arrivasse uno simile, mi rifiuterei di salirci.
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giovedì 27 marzo 2008


Sull'autoregolamentazione dei sistemi complessi
Osservazione sperimentale di un paio di incroci che frequento:
- Fila normale: il semaforo funziona.
- FIla normale, ma più scorrevole: il semaforo è rotto e lampeggia giallo fisso.
- Fila disumana, ingorgo artigliato: il semaforo è rotto, ma sono arrivati i vigili a regolare l'incrocio.
- (Fila assente: è un sogno, stai ancora dormendo e farai tardi in ufficio).

Sembra insomma che l'intelligenza collettiva sia migliore della somma delle singole intelligenze. E non specifico le intelligenze di chi.
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mercoledì 26 marzo 2008


Vado bene per di qua?
eaab0a35.png
A dispetto di ogni grafico, penso che alla fine voterò PD. Ma non ho ancora capito se ho il cuore a sinistra e la testa al centro, o viceversa.
In compenso, secondo il test, sono seduto proprio sopra al pallino di "Per il bene comune", lista di cui non so assolutamente nulla tranne il fatto evidente che hanno il logo più brutto del mondo (anche loro a dispetto di ogni grafico, inteso come persona).
Elezioni 2008. Io sono qui. E tu dove sei? PBC.png
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martedì 25 marzo 2008


Proporzioni
Credo che alcuni blogger ipercritici abbiano costretto i gestori a chiudere BlogBabel nella stessa esatta misura in cui 67 docenti di fisica hanno impedito al Papa di parlare all'Università.
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domenica 23 marzo 2008


Uno spettacolo inconsueto (e tre)
Un anno fa scrivevo questo concludendo;
Appuntamento tra un anno, a marzo 2008, col boxino morboso e con i suoi insoliti eventi.

E oggi cosa è comparso su repubblica.it? Per il terzo anno di seguito, la neve, il Libano, la sfilata di lingerie. E l'immancabile didascalia:
Uno spettacolo inconsueto per una Paese devastato dalla guerra
Inconsueto, veramente. Quasi come il bodypainting, oserei dire.
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venerdì 21 marzo 2008


Politica estera
dalailema.jpg
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lunedì 17 marzo 2008


Effe come fine
Herzog chiude i battenti.
Io con Herr Effe sento di avere un debito, anche se lui non lo sa.
Un debito perché non ho mai trovato il tempo e l'ispirazione per scrivere qualcosa per Sacripante! (anche se i miei contributi al "Post sotto l'albero" danno conto del perché sia stato un bene).
Un debito perché volevo segnalare adeguatamente iniziative a loro modo titaniche che meriterebbero più risonanza, come Buràn.

Un debito perché - è una confessione che rimando da tempo - sento come un limite il fatto di non riuscire a coniugare web/blog con letteratura. Non riesco a leggere racconti o anche solo post lunghi on line. Posso leggere un articolo, una spigolatura, un taccuino, ma c'è un limite quantitativo e qualitativo (se riconosco una certa forma di narrazione) che mi blocca all'istante. Eppure vorrei tanto, ma non ci riesco; mi succede come con la birra, che tento da sempre di assaggiare senza riuscire nemmeno a bagnarmici le labbra.

Ora però spero che l'archivio di Herzog resti disponibile a lungo. Potrò dedicarmici con calma, quando avrò tempo per un po' di cose belle che oggi non trovano più spazio, come vorrei fare per dirne una con i classici russi che non ho mai letto (e molto altro, non è che stiamo qua a mettere in piazza tutte le nostre lacune).
Serve insomma una diversa attenzione, e una diversa disposizione.
Credo che questa libertà di tempi di lettura sia lo specchio esatto della libertà di Effe di smettere di scrivere sul blog. Per ora lo saluto e lo ringrazio, ci si risente a debito saldato.
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Dallas e dallas, s'impara pure o' metallas
Un tempo, a filmare gli incroci di Dallas, c'era la cinepresa di Zapruder e poco altro. Ora ci sono 62 telecamere a vigilare in permanenza sui semafori rossi. E funzionano, c'è stato un calo delle infrazioni fino al 50%. Bene? No, male, perché in proporzione sono più che dimezzati i relativi introiti comunali, derivanti dalle contravvenzioni. E quindi la municipalità di Dallas non ha più i soldi per mantenere il sistema di telecamere stesso. Pare anche che siano aumentati i tamponamenti.

Morale: non è un vizio esclusivo dei comuni italiani "fare cassa" a botte di autovelox e affini.
Sottomorale: ogni cosa buona e giusta ha il suo rovescio della medaglia.

(dal Dallas Morning News via engadget)
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giovedì 13 marzo 2008


E dopo, una sigaretta
Sarò malizioso io, ma ogni volta che ad Onda Verde sento citare la A22 all'altezza di Egna-Ora, mi viene da pensare a una rivendicazione urgente: a un corteo di lungo-astinenti che scandisce come uno slogan il nome dell'uscita autostradale, perché non ce la fanno proprio più.
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mercoledì 12 marzo 2008


L'ha detto il direttore
Ho letto su Camillo l'articolo di Christian Rocca su un libro uscito negli Stati Uniti, definito "un efficace e laicissimo manifesto in difesa della vita".

Io non so quanto le affermazioni che seguono siano da attribuire al recensore e quanto ai recensiti, ma conoscendo il primo come laicissimo ed efficace (nel senso di molto preciso, provate a definire "neocon" qualcuno di una corrente impercettibilmente diversa, e vi castigherà), rimango basito: pur essendo spesso - direi sistematicamente - in disaccordo con lui, non lo reputavo capace di una simile disinvoltura carlucciana nel motivare tautologicamente una tesi.

Cominciamo:
La scienza ha confermato che gli embrioni umani, quasi subito, sono esseri umani
Primo artificio: inventare un soggetto di riferimento monolitico e infallibile, e dunque "la scienza dice che". Mi ricorda la vecchia gag di Verdone col tormentone "tu, Stato, mi devi dire...".
Ma insomma la scienza chi? La scienza non parla, non afferma, non conferma: gli scienziati lo fanno, e casomai hanno anche un nome e un cognome, e non di rado possono confermare cose diverse. La scienza non è la Chiesa, che pure raccoglie molte voci, ma dove una è indubitabilmente la più rappresentativa. Portatemi dal Capo della scienza.
Secondo artificio: non definire "esseri umani", ma dare comunque per assodato che un essere umano è un portatore di diritti (come negarlo?); poi partire dritti col sillogismo: embrione è essere umano, essere umano ha diritti, embrione ha diritti. Ma la prima affermazione è vera? La scienza lo conferma. "Quasi subito" però, notate bene.
hanno provato a spiegare da un punto di vista razionale perché la vita debba essere difesa fin dall’inizio e non soltanto da un certo momento in poi
Di nuovo: anche "l'inizio" è un certo momento che ha un prima e un dopo. Il punto non è se la vita vada o meno difesa dall'inizio, ma definire quando è (o quando decidiamo di supporre che sia) questo inizio. Il "quasi subito" non è un parametro che possa reggere il peso di tali riflessioni.
La scienza spiega che cosa sono gli embrioni e quando cominciano a essere tali. Ci dice, insomma, che gli embrioni sono esseri umani già nella primissima fase del loro sviluppo.
E' tornata la scienza che dice e spiega: solo che, mentre non dubito che ci fornisca una definizione di embrione, ancora non ci ha dato la definizione di essere umano. Ciò non di meno, ci ribadisce la prima affermazione del sillogismo, proprio quella che dovrebbe piuttosto dimostrare. Embrione uguale essere umano, anzi no, è uguale quasi subito, nella primissima fase dello sviluppo. Grazie del superlativo assoluto, ma ancora di scientifico non riesco a subodorare nulla.
“Embryo” ricorda che, secondo la scienza, la vita umana comincia quando il gamete maschile e femminile, ciascuno dei quali contiene 23 cromosomi, si uniscono per creare lo zigote che si autoimpianta nell’utero e che, dopo il tempo necessario, diventa un uomo o una donna.
Come volevasi dimostrare: non si sa come ci arriveranno, ma si sa benissimo dove vogliono arrivare.
In questo caso partiamo dal recente sbugiardamento dei medici e farmacisti obiettori di coscienza che fingono di non sapere che la cosiddetta "pillola del giorno dopo" NON è un farmaco abortivo a differenza della RU-486, intervenendo sull'ovulazione e non impedendo l'impianto dell'ovulo fecondato (zigote) nell'utero.
E cosa fanno? Innestano subito la retromarcia, ricordandoci per intercessione del libro citato che secondo la scienza (sempre lei e il suo Capo) la vita umana comincia dallo zigote, non dall'embrione. Che dopo il tempo necessario diventa un uomo o una donna. Dopo il tempo necessario saremo tutti morti, diceva un altro.
Ma allora la vita umana (posto che la intendiamo coincidente con lo status di essere umano) comincia "quasi subito" negli embrioni? O nella "primissima fase del loro sviluppo"? O addirittura prima, quando ancora siamo allo zigote?
E quanto manca a un altro passetto indietro? E quanti passi indietro seguiranno?

A volte vorrei essere credente, per avere la certezza che un giorno queste persone, questi crociati in mala fede, dovranno rispondere davanti a Dio di tutte le sofferenze che stanno infliggendo ad altri esseri umani. Qualsiasi sia la definizione.
Portatemi dal Capo di questo giornale.
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Ubi maior minor cesso
Ho sentito questa pubblicità:
Prendi Activia ogni giorno per 15 giorni:
se non funziona, sarai rimborsato!

Ma se dopo 15 giorni non ho cacato, bifidus o meno, sto al pronto soccorso con un blocco intestinale. Mica a chiedere il rimborso alla Danone.
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venerdì 07 marzo 2008


Forza Gabriella
La Carlucci replica, e nulla può il correttore ortografico contro il suo fluente eloquio da bi-tri-laureata. O forse si tratta di un maldestro copia e incolla dalle imbeccate dei suoi cattivi consiglieri, e a questo punto l'unica cosa interessante sarebbe capire a chi attribuire le volgarissime frasi finali del post. Perché mi auguro che, di quello, qualcuno debba rispondere nelle sedi appropriate.

P.S. l'altra domanda cruciale è: l'avranno ricandidata? Non possiamo farci mancare una simile inarrestabile macchina propagandistica a favore del PD. E' ormai evidente che ogni sua uscita causa un'emorragia di voti al centrodestra.
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giovedì 06 marzo 2008


Giovani Pessoa
Quando leggo queste cose, che descrivono con tanta esattezza (ma preciso preciso) quello che penso e che faccio, mi verrebbe da pensare che Eio sia solo un mio eteronimo.
Invece esiste davvero, l'ho visto, ci ho parlato, a meno che non abbiano mandato un attore tanto per tranquillizzarmi. Ma forse era Luther Blissett travestito da assicuratore.
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martedì 04 marzo 2008


Topkapi
Imperdibile, ci ha ipnotizzati monopolizzando la serata:
Speedy Gonzales doppiato (mi pare) in turco.
Anche le musiche, dalla sigla Looney Tunes alle chitarrone messicane, hanno subìto un trattamento adeguato.
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Vince il Telegatto per la fisica...
Vi capita mai di assistere a scene così imbarazzanti da dover distogliere lo sguardo perché vi sembrerebbe altrimenti di infierire su una persona che si sta già coprendo di ridicolo per conto suo?

Oggi succede con Gabriella Carlucci, come raccontato da Pasteris, su Liberazione, su Progetto Galileo e infine sul suo stesso blog (non perdetevi i commenti).
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lunedì 03 marzo 2008


Non mi sfugge nulla
Altro che giovani: nelle liste delle candidature PD per il Senato, non trovo manco uno sotto i quarant'anni.
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Lo dicevo io
Settembre 2006, ben prima che uscissero l'iPhone e l'iPod Touch ma quando già qualcosa era nell'aria, scrivevo questo (e concludevo, un'ennesima volta, con l'equivalente di "staremo a vedere").

Oggi leggo questo. Ho vinto qualche cosa?
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domenica 02 marzo 2008


La marsigliese
Alla notizia che è finito Sanremo mi alzo in piedi, porto la mano al cuore e intono:
"Ernestassant de la patri-iii-iie"
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aprile
dom lun mar mer gio ven sab
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Obragrafica:

Il piccolo popolo che si manifesta sui bordi dei fogli durante telefonate, riunioni, attendereprego, e altre occasioni.

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